martedì 7 maggio 2013

Buonasera, colleghi!
La mia riflessione ha la presunzione di essere di un carattere più generale.
Metto le mani avanti e vi comunico che sono solo una matricola che deve ancora farsi i denti.
Questo laboratorio, benché mi fossi iscritto perché interessato dal problema del tempo, non mi ha colpito particolarmente per i problemi sollevati sul tempo.
Mi han colpito principalmente due cose: il modus operandi della filosofia analitica e che cosa vuol dire affrontare un problema metafisico.
Mi sembra che per lo più fare filosofia analitica e fare metafisica possano coinciliarsi dato che nell'arco di entrambe (ma forse mi sbaglio) la freccia principale è quella della congettura.
Per un problema come il tempo, mi sembra giusto e sbagliato allo stesso modo. È giusto perché ogni volta che in passato mi sono soffermato a pensare a questo problema non riuscivo a dare un'interpretazione veramente sensata; sbagliato perché il più delle volte mi sembra si sfoci in qualcosa di insensato!
Sradicare il nostro consueto modo di ragionare per capire cosa sia il tempo, credo sia qualcosa di fin troppo speculativo, filosoficamente parlando.
Forse sono solo ancora troppo confuso quando si cerca di capire cosa siano lo spazio o il tempo, senza che ci si metta un "per noi" davanti.
Datemi dello stupido, o peggio ancora del filodosso, ma spiegatemi cosa non riesco ancora a vedere.

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