giovedì 28 marzo 2013

Buongiorno a tutt*,
qui sotto il calendario delle prossime presentazioni.

10/apr/2013 — Time Travel (Lewis)
17/apr/2013 — Prior's Tense Logic
24/apr/2013 — How do we know it is now now?
29/apr/2013 — The rate of the passage of time
08/mag/2013 — ?????


Pregherei ai gruppi di:

— mandarmi una mail con i vostri nomi (mi serve per avere un'idea della divisione, sono comunque possibili cambiamenti successivi, l'importante è che tutti facciano almeno una presentazione - a tal riguardo, se qualcuno volesse partecipare a più di un gruppo, non ho nulla in contrario)

— scrivere un post sul blog un po' prima della  presentazione sull'argomento presentato (ovviamente, se volete, anche molto prima, e individualmente potete postare su qualsiasi argomento inerente al corso).


Se l'ultimo gruppo nel frattempo si è formato, si faccia pure vivo via mail o via post qui.

Buone feste e ci vediamo il 10 Aprile!

Giuliano

martedì 19 marzo 2013

Ciao a Tutt*!
Sarei interessata alla presentazione sull'articolo di Lewis ("The paradoxes of time travel"); qualcuno è interessato?

Grazie!
Alice

lunedì 18 marzo 2013

Ciao a tutt*
vi ricordo che il laboratorio questa settimana è domani, ossia
martedì 19 Aprile, ore 10.30, aula seminari del dipartimento (ossia stessa aula)

Giuliano

domenica 17 marzo 2013

Problemi di velocità

Ciao a tutti! Vorrei condividere con voi la questione che mi interessa maggiormente per quanto concerne il passaggio del tempo. Abbiamo parlato di passato, presente e futuro e di come noi percepiamo il passare del tempo come un movimento fluido. Ma che cosa possiamo dire della velocità alla quale scorre (se è lecito usare questo termine) il tempo? Se il tempo è un'entità metafisica che effettivamente si muove in qualche modo, allora esso deve necessariamente essere regolato da una legge che ne rappresenti la velocità. Tale legge, in particolare, dovrebbe spiegare perché gli uomini percepiscono il passaggio del tempo come più o meno rapido, a seconda della situazione in cui si trovano. Se la legge dovesse venire meno a questo obiettivo, dovremmo forse ridurre il tempo a qualcosa di puramente psicologico e mentale? Buona settimana a tutti! Elisa

domenica 10 marzo 2013

che ne pensate? -due confuse riflessioni-


ciao a tutt*,

pensavo alla visione del passato secondo il presentismo: se non ho capito male, abbiamo detto che i sostenitori di questa teoria, vedono il passato come qualcosa che non esiste, ma che ha un'influenza sul presente, il quale in un certo senso contiene il passato e gli eventi passati hanno condizionato il presente. Però per come agiamo abitualmente, mi sembra che in parte sia come se la stessa cosa valesse anche per il futuro. Mi spiego meglio: nel presente agiamo in un modo piuttosto che in un altro anche a seconda degli eventi passati, sia perché quegli eventi hanno portato alla situazione in cui ci troviamo ad agire, sia perché cerchiamo di non ripetere errori fatti in passato o al contrario riprovare sensazioni piacevoli et cetera. La stessa cosa però la facciamo anche in riferimento al futuro: agiamo in un modo piuttosto che in un altro in vista di un futuro, sia che si tratti di andare alla stazione in vista di prendere il treno, di cucinare in vista di mangiare, sia che si tratti di iscriversi a giurisprudenza in vista di fare l'avvocato (quindi lo facciamo sia per azioni a breve termine che per azioni a lungo termine). Inoltre, per il fatto che agiamo in questo modo in riferimento al futuro, anche il futuro determina il presente nel primo senso, cioè come il presente in cui ci troviamo è conseguenza degli eventi passati che ci hanno portato a queste condizioni, così il presente in cui ci troviamo è conseguenza degli eventi futuri che ci aspettiamo e in base a cui abbiamo agito.
Tuttavia, mi sembra che ci sia in ogni caso una bella differenza tra il fatto che gli eventi passati che ci hanno portato al presente sono accaduti quelli e solo quelli, mentre nel caso del futuro abbiamo un'aspettativa e una previsione in base a cui agiamo, ma che non è affatto certa e anzi il futuro genuino potrebbe differire molto dagli eventi futuri che ci aspettavamo e in base a cui abbiamo agito.

E poi pensavo un’altra cosa: abitualmente, quando ci riferiamo al presente intendiamo un lasso di tempo non univoco e che comprende anche in parte passato e futuro. Cerco di chiare cosa intendo: prendiamo due esempi, “sto scrivendo questa frase” e “faccio filosofia all’università”. Credo tutti indicheremmo questi due come presente, e anche il tempo verbale che usiamo è, appunto, il presente. Tuttavia abbiamo da un lato, un periodo di qualche secondo, dall’altro un periodo di qualche anno, e inoltre entrambi i periodi di tempo comprendono dei momenti futuri e dei momenti passati: mentre scrivo “scrivendo”, ho già scritto “sto” ma devo ancora scrivere “questa frase”; al secondo giorno di università, studio filosofia già da un giorno, e devo studiarla ancora per alcuni anni.

Scusate la prolissità, nonostante la quale non so se mi sono spiegata. 

Martina

venerdì 8 marzo 2013

Proposta di presentazione 2

Ciao a tutte/i,

a me piacerebbe invece fare la presentazione sull'articolo di Prosser sulla percezione del passaggio temporale. Qualcuno è interessato?

A mercoledì,

Michele

mercoledì 6 marzo 2013

proposta di presentazione

ciao a tutt*,

a me piacerebbe fare una presentazione sulle logiche tensionali: qualcuno sarebbe interessato?


Martina