ciao a tutt*,
pensavo alla visione del passato secondo il presentismo: se non ho
capito male, abbiamo detto che i sostenitori di questa teoria, vedono il
passato come qualcosa che non esiste, ma che ha un'influenza sul presente, il
quale in un certo senso contiene il passato e gli eventi passati hanno
condizionato il presente. Però per come agiamo abitualmente, mi sembra che in
parte sia come se la stessa cosa valesse anche per il futuro. Mi spiego meglio:
nel presente agiamo in un modo piuttosto che in un altro anche a seconda degli
eventi passati, sia perché quegli eventi hanno portato alla situazione in cui
ci troviamo ad agire, sia perché cerchiamo di non ripetere errori fatti in
passato o al contrario riprovare sensazioni piacevoli et cetera. La stessa cosa
però la facciamo anche in riferimento al futuro: agiamo in un modo piuttosto
che in un altro in vista di un futuro, sia che si tratti di andare alla
stazione in vista di prendere il treno, di cucinare in vista di mangiare, sia
che si tratti di iscriversi a giurisprudenza in vista di fare l'avvocato
(quindi lo facciamo sia per azioni a breve termine che per azioni a lungo
termine). Inoltre, per il fatto che agiamo in questo modo in riferimento al
futuro, anche il futuro determina il presente nel primo senso, cioè come il
presente in cui ci troviamo è conseguenza degli eventi passati che ci hanno
portato a queste condizioni, così il presente in cui ci troviamo è conseguenza
degli eventi futuri che ci aspettiamo e in base a cui abbiamo agito.
Tuttavia, mi sembra che ci sia in
ogni caso una bella differenza tra il fatto che gli eventi passati che ci hanno
portato al presente sono accaduti quelli e solo quelli, mentre nel caso del
futuro abbiamo un'aspettativa e una previsione in base a cui agiamo, ma che non
è affatto certa e anzi il futuro genuino potrebbe differire molto dagli eventi futuri
che ci aspettavamo e in base a cui abbiamo agito.
E poi pensavo un’altra cosa:
abitualmente, quando ci riferiamo al presente intendiamo un lasso di tempo non univoco
e che comprende anche in parte passato e futuro. Cerco di chiare cosa intendo: prendiamo
due esempi, “sto scrivendo questa frase” e “faccio filosofia all’università”. Credo
tutti indicheremmo questi due come presente, e anche il tempo verbale che
usiamo è, appunto, il presente. Tuttavia abbiamo da un lato, un periodo di
qualche secondo, dall’altro un periodo di qualche anno, e inoltre entrambi i
periodi di tempo comprendono dei momenti futuri e dei momenti passati: mentre
scrivo “scrivendo”, ho già scritto “sto” ma devo ancora scrivere “questa frase”;
al secondo giorno di università, studio filosofia già da un giorno, e devo
studiarla ancora per alcuni anni.
Scusate la prolissità, nonostante
la quale non so se mi sono spiegata.
Martina